Il Cavallo Bardigiano
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Storia
Al seguito dei barbari franco germanici, calati a più riprese nell’Appennino emiliano, dopo la caduta dell’impero Romano d’occidente, giunsero nella valle di Bardi cavalli di origine celtica, della Gallia Bellica. Questi cavalli si adattarono splendidamente al territorio montano.
Allevati, selezionati, riconosciuti come razza col nome di Bardigiani, furono un supporto preziosissimo alle glorie militari dei cavalieri dei Landi e degli altri medioevali signori della zona. Erano animali forti, docili, di carattere rude ma amico. Da allora questi cavalli, fortunatamente liberati dall’impegno militare, sono nel cuore della gente della zona, suoi insostituibili mezzi di trasporto e preziosi compagni di lavoro.
Ogni anno, a Bardi, si tiene una fiera che premia gli esemplari più belli e, per fregiarsi del titolo di appartenenza alla nobile schiatta dei Bardigiani, ogni puledro è sottoposto all’attento esame di una severa commissione. Già liberi nei pascoli del Pelpi, alla Colombara, c’erano alcuni bellissimi Bardigiani e altri se ne sono aggiunti, fino ad essere un piccolo branco che, addestrato, è diventato l’ideale ed efficiente mezzo di trasporto nell’avventura di conoscenza di questi luoghi.
Caratteristiche
E' un cavallo mesobrachimorfo, con una altezza al garrese ammessa da cm. 137 a cm. 149, con un peso variabile da Kg. 400 a Kg. 450 per le femmine e Kg. 500/550 per gli stalloni. La testa è leggera con linea dorso naso leggermente concava, bocca larga con labbro superiore sporgente, occhi grandi e vivaci sovente coperti da un folto ciuffo cadente. La testa, oltre a costituire un elemento di notevole interesse morfo-funzionale ed etnico, nel cavallo assume particolare valore estetico e di gusto in quanto, dall'espressione dei suoi caratteri, gli allevatori ne traggono informazioni, spesso soggettive, sulla docilità, il temperamento e l'attitudine. Il collo è di giusta lunghezza, con ampia base di attacco, preferibilmente arcuato, con folta criniera talora doppia. Il torace è ampio e ben disceso, petto largo, profondo e muscoloso. Linea dorsale di media lunghezza, lombi corti, ampi e ben diretti, la groppa è larga con diametri traversi ben sviluppati. Gli arti non lunghi con ossatura stretta, ma robusta, pastorale corto, zoccolo grande dalle unghie durissime, adatto all'animale che vive in terreni accidentati. Il mantello è baio, da baio ordinario al morello maltinto, con prevalenza del baio oscuro. Vengono tollerate le balzane non troppo calzate, le selle non troppo estese. Da questi segni distintivi , si nota che il cavallo Bardigiano raggruppa in sé il valore di un adattamento secolare all'ambiente di alta collina e di montagna, la dove predominano il castagneto, il cedro, le latifoglie (prevalenza faggio) ed i pascoli di alta quota.
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